Due C. E. U. T.
4/5
Esiste qualcosa di più poetico di un posto nascosto tra i vicoli della città? Lontano dall'irrequietezza del centro, lontano dalla folla, lontano da quelle vetrine ultra illuminate che ci mostrano quei manichini così dannatamente perfetti.
Questo posto si nasconde, non ha insegne che attirano l'attenzione, lavagne con le proposte del giorno buttate in mezzo alla strada, o quella luce così forte che ti impedisce di non notarlo quando ci passi davanti.
Questo posto sta in silenzio e quando casualmente appoggi lo sguardo dentro a questa vetrina vedi un quadro allegro, romantico e pieno di vita che parla di una parte della società diversa, quella "nottambula" - il proprietario dietro al bancone prepara con tanta cura i suoi spritz e la gente dentro sta bene, ride, è al caldo, è felice.
Così entriamo, il signore degli Spritz ci fa accomodare e iniziamo a sentirci un po' più felici anche noi.
Nel menu scopriamo che ci sono molte proposte vegane e diversi cicchetti veneziani.
Noi ordiniamo:😋
• Torta salata: farcita con funghi, zucchine e prosciutto Veg: torta bella da vedere, piena di verdure e con una crosta che nascondeva questo prosciutto vegano che regalava una sapore particolare e piacevole.
• Crostino con baccalà mantecato: buono e abbondante.
• Crostini misti: crostini fatti a regola d'arte, pane croccante, una crema diversa per ogni crostino e tanta tanta inventiva. Buoni, particolari e unici. Il più buono a nostro avviso è stato quello con crema di asparagi, uovo e tartufo.
• Polentina con soppressata veneta e crema di radicchio: all'inizio si percepisce un gusto delicato che va sempre più ad intensificarsi fino a fare esplodere le papille gustative.
• Formaggi vegani: hanno una consistenza davvero particolare, bisogna assaggiarli senza pensare ai formaggi che siamo soliti mangiare, insomma aprire la mente e focalizzarsi su questa pallina marroncina che senza l'aiuto del latte è riuscita, a modo suo, ad assomigliare al formaggio.
Vino:
• "Foja tonda: "Foja Tonda in dialetto, è un’uva rossa autoctona coltivata tra le province di Verona e Trento. Abbandonata negli anni ’60 per obbedire alle esigenze del mercato, torna in auge grazie all’appassionato lavoro di recupero e valorizzazione della Cantina Albino Armani, tutt'ora impegnata nel miglioramento genetico di questa antica varietà"
• Calice di Malvasia dolce in accompagnamento alla biscotteria veneta.
Come possiamo concludere? A noi è piaciuto, ci siamo sentiti felici, abbiamo bevuto un buon vino e stuzzicato l'appetito con le loro proposte.
Siamo stati bene, al caldo e provato qualcosa di diverso.
Questo posto per noi è stato un po' come: "la risata dentro al tunnel degli orrori", "il binario 9¾" - un posto che per qualche ora è stato capace di trasformare la realtà in una sorta di dimensione incantata.